Giovanni Anastasia

Giovanni Anastasia

Giovanni Anastasia è un artista napoletano. Nato nel 1987, figlio d’arte, grazie all’influenza del padre coltiva le sue passioni per il disegno e la pittura. È diplomato al liceo artistico e in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, e ha studiato illustrazione alla Scuola Italiana di Comix di Napoli. Fin da giovanissimo, insieme al disegno e alla pittura inizia a coltivare l’arte del modellato in terracotta e della scultura. Si forma e lavora presso botteghe di arte sacra, per poi sviluppare un proprio stile nel tempo sempre più riconoscibile, insieme a un immaginario personale. Negli anni ha collaborato con artisti visuali, performers, videomakers e musicisti.

Collabora con il network Palomart fin dalle sue origini, con il quale partecipa a numerosi eventi e mostre collettive come “Mundo Latino” (2015) e “The Change” (PAN Palazzo delle arti Napoli – 2016). Il 2018 è l’anno di “Fauna”, la sua prima personale ospitata dal teatro Bellini di Napoli, dove espone opere pittoriche e scultoree ispirate a un mondo animale e fiabesco. Nel 2019 partecipa al festival “Borgo Universo”, dove ha realizzato delle installazioni e l’opera “Gemini”, il murales ispirato ad Aielli, il paese che ospita l’evento, e alla sua storia contadina e rurale.

 

Gemini – Il Murale di Borgo Universo 2019

Nella visione astrologica dell’universo la costellazione dei “Gemini” è il simbolo per eccellenza del doppio, del numero due, della dualità. Due è anche il numero delle città di Aielli, divise dopo il forte terremoto del 1915 che ha costretto una parte del paese a ripararsi in un campo di emergenza più a valle, dove si è poi formata Aielli Stazione. Il disegno racconta quindi delle due città,  rappresentate dalla costellazione dei Gemelli: la figura femminile capovolta in alto rappresenta la antica Aielli (che si trova sopra), mentre la figura maschile incarna la nuova Aielli Stazione.

I due corpi portano in mano gli strumenti usati da sempre dagli abitanti del posto per lavorare la terra, la “ronca” e “a zappa”. Le mani grandi e i motivi floreali accennati sulle figure dei Gemelli stanno quindi a testimoniare la storia contadina di un’antica comunità rurale.